Il ciliegio e il bambù

Può il destino di un uomo essere cambiato fino a deviare dal percorso stabilito? E se può avvenire, tutto ciò accade senza alterare gli equilibri oppure prima o poi siamo chiamati a renderne conto? E a chi? 
Questo è quanto avviene al protagonista, Fabio Ferretti, un trentacinquenne in carriera che quando comincia a mettersi in discussione sfugge incredibilmente a una morte sicura grazie a un misterioso personaggio, che fa irruzione nella sua vita e diventa uno scomodo compagno, imponendo per il salvataggio il pagamento di un pegno non indifferente.
D’improvviso Fabio si trova a dover fare i conti con il proprio passato, a richiamare episodi dimenticati o che avrebbe preferito lasciare sepolti, esaminare i propri comportamenti, rintracciare persone che ha fatto soffrire e fare umilmente ammenda.
Il viatico è complesso, doloroso più del previsto e l’atteggiamento mentale richiesto lo porta ad accettare situazioni che mai avrebbe creduto possibili. Abbandona il suo egoismo scoprendo un mondo lontano dalla sua effimera felicità, fatto di umiltà, silenziosa sofferenza e altruismo. Viene in contatto con nuove persone, nasce un’amicizia inattesa, fa nuove conoscenze tra le quali Laura, una giovane antropologa dell’Università di Torino, che diventerà per Fabio il punto di riferimento in questo cammino oltre che nella vita 

di Antonio D. De Giorgi